Terrenostre di Cossano Belbo (Cuneo) compie 61 anni. Bianco: «Qui sempre per fare qualità». E Icardi (Regione) sulle etichette europee del vino dice che…

Ogni anno Terrenostre, la cooperativa vinicola di Cossano Belbo, in provincia di Cuneo, festeggia l’anniversario della fondazione. Quest’anno siamo arrivati a 61 anni. La festa c’è stata sabato 17 giugno.
Il presidente, Felicino Bianco e il direttore Loris Filante hanno fatto gli onori di casa. Nel parterre autorità ed esponenti del mondo agricolo e vitivinicolo. Tra le interviste realizzate con Vittorio Ubertone (che firma anche il fotoreportage) oltre a quelle a Bianco e Filante, ci sono anche quelle all’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Icardi che non lesina critiche a chi, nell’Unione Europea, vuole che sulle etichette del vino si indichino i rischi di abuso. «Così si attacca il patrimonio culturale, vinicolo ed economico dell’Italia» sostiene. C’è l’intervista al neosindaco di Cossano, l’enologo Luca Tosa, e al presidente del Consorzio dell’Asti Spumante e del Moscato d’Asti, Lorenzo Barbero, che indicano l’importanza delle cooperative vinicole nella vita di un paese rurale e della complessa filiera del moscato bianco. E poi c’è l’intervista a Pietro Cerruti, per 48 anni presidente di Terrenostre e figlio di quel Giovanni Cerruti che, tra il secondo Dopoguerra e i primi Anni Sessanta del Novecento, fu tra i protagonisti del Partito rurale “dei contadini”.
Alla festa di Terrenostre c’era tanta gente: vignaioli, soci, colleghi, amici, famiglie, le anime di una cooperativa.

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